CONCILIO DI TRENTO (1545-1563) E CONTRORIFORMA CATTOLICA

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    CONCILIO DI TRENTO (1545-1563) E CONTRORIFORMA CATTOLICA
    (sintesi e integrazione)

    Il Concilio di Trento fu un evento decisivo nella storia della Chiesa cattolica moderna: attraverso esso il cattolicesimo ridefinì in modo organico la propria dogmatica (= l’insieme dei dogmi) e condannò nello stesso tempo tutte le teorie ritenute eretiche, tra cui in particolare il luteranesimo, il calvinismo, l’anglicanesimo. Questa rigorosa opera di sistemazione dottrinale e di revisione disciplinare (= le regole a cui gli ecclesiastici dovevano necessariamente attenersi) fu così profonda e di vasta portata da imprimere alla Chiesa cattolica quei caratteri permanenti che l’accompagneranno per tre secoli, almeno fino al Concilio vaticano II del 1962-1965, convocato da Giovanni XXIII. Il Concilio di Trento aprì quell’epoca storica chiamata età della Controriforma, un periodo che andò grosso modo dalla seconda metà del Cinquecento alla fine del Seicento (anche se lo spirito della Controriforma, come si diceva, arrivò fino al Concilio vaticano II). La Controriforma quindi costituì la reazione cattolica alla Riforma protestante. Dopo il Concilio di Trento, la Chiesa cattolica non fu più quella di prima, in quanto alcuni di quei fenomeni negativi che avevano contrassegnato la Chiesa medioevale scomparvero o furono ridotti al minimo. Ad esempio la corruzione e il degrado morale dei preti e dei vescovi, l’impreparazione del clero (furono istituiti i seminari, ossia le scuole che dovevano essere obbligatoriamente frequentate per diventare sacerdoti), la pratica del nepotismo. La Chiesa perse così gradualmente il suo carattere mondano e divenne sempre più un potere prevalentemente morale e spirituale. In conseguenza della Controriforma si ridussero al minimo o scomparvero del tutto i fenomeni ereticali e, nei paesi caratterizzati da una forte e profonda tradizione cattolica (come l’Italia o la Spagna), l’azione repressiva e di controllo fu così efficace e capillare da impedire la diffusione di qualsiasi forma di protestantesimo. La Controriforma coincise con una politica di chiusura culturale e di repressione verso ogni forma di dissenso o di libero pensiero. Tutto ciò che non rispettava le direttive ufficiali venne condannato e censurato: famoso fu l’Indice dei libri proibiti e famosi furono i processi intentati dall’Inquisizione romana contro alcuni grandi filosofi e scienziati, come Giordano Bruno, che venne bruciato sul rogo, e Galileo Galilei, che fu costretto a ritrattare le sue teorie scientifiche. Protagonista di questa controffensiva cattolica fu soprattutto la Compagnia di Gesù, il nuovo ordine nato con lo scopo precipuo di arginare l’avanzata protestante e di rilanciare invece, su scala mondiale, la riscossa della cattolicità. Nel clima di rinnovamento morale che accompagnò la Controriforma cattolica è da ricordare la fioritura di numerosi nuovi ordini religiosi (cappuccini, teatini, barnabiti, somaschi, orsoline ecc.), il più importante di quali fu senz’altro quello dei gesuiti, fondato dallo spagnolo Ignazio di Loyola. I gesuiti si presentarono subito come una sorta di milizia al servizio del papa, dipendente cioè direttamente ed esclusivamente dalla volontà del pontefice. Infatti uno dei punti caratterizzanti della dottrina del nuovo ordine fu costituito dall’assoluta e totale obbedienza alle direttive del papa romano, che doveva servirsi dei gesuiti per attuare e diffondere la politica della Controriforma. Ad esempio i gesuiti condussero una vasta campagna di ricattolicizzazione soprattutto nell’Europa centrale ed orientale. Animati da un forte spirito attivistico, i gesuiti si svilupparono e si ingrandirono nel giro di pochi decenni, specializzandosi soprattutto in alcune attività, come ad esempio l’insegnamento, con la fondazione in tutta Europa di numerosi collegi, divenuti presto famosi per la severità ed il rigore.
    Si trattava di istituti frequentati soprattutto dai giovani appartenenti alle classi superiori e quindi destinati a svolgere funzioni dirigenti; molti principi e futuri re europei furono educati ed allevati dai gesuiti, che ne divennero poi anche confessori e consiglieri, acquistando così un notevole potere di condizionamento politico. Un’altra attività di rilievo portata avanti dai gesuiti fu quella missionaria, che costituì uno dei punti qualificanti della Controriforma cattolica: bisognava evangelizzare il mondo, portare il messaggio cristiano tra le popolazioni che non lo avevano conosciuto. I gesuiti pertanto si diffusero soprattutto in America latina, dove spesso presero le difese delle popolazioni indigene contro l’arroganza e la violenza dei colonizzatori europei, e cominciarono ad evangelizzare l’Asia: qui si distinsero in particolare due figure, quella di Francesco Saverio, che andò in India, Indonesia e Giappone e quella di Matteo Ricci, che diffuse il cristianesimo in Cina.

    FASI DEL CONCILIO DI TRENTO

    1545-1547
    1551-1552
    1562-1563


     
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